SCUOLA DELL'INFANZIA - PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA - P.T.O.F.

2023-2025

 

Indice

Premessa - La Scuola dell’Infanzia

La storia

Contesto territoriale – Le risorse - Sicurezza

Organizzazione:

  • Composizione delle sezioni
  • Iscrizioni
  • Orario
  • Scansione della giornata
  • Calendario scolastico
  • Servizi

Dal Curricolo alla Progettazione educativa e didattica – Ampliamento dell’offerta formativa

Incontro con le famiglie – Organi collegiali

Continuità educativo didattica-Rapporti con il territorio

Apertura al mondo - Valutazione

Conclusioni

ALLEGATI

  1. Progetto educativo d’Istituto
  2. Regolamento della scuola
  3. Menù
  4. Progettazione didattico-educativa annuale
  5. Progetti per l’ampliamento dell’offerta formativa



PREMESSA

Il POF o piano dell’offerta formativa, è la carta d’identità della scuola e  serve ad illustrare tutto ciò che la Scuola dell'Infanzia “Maria Bambina” offre ai propri iscritti. Ogni scuola, infatti, è autonoma rispetto alle altre e, pur seguendo le direttive del ministero della pubblica istruzione, può scegliere l’orientamento formativo che preferisce. Il POF è l’espressione dell’autonomia progettuale della scuola, dichiara gli impegni in ordine alle finalità, ai principi generali, allo stile dei Percorsi per Crescere che intende perseguire : si pone pertanto quale strumento per garantire, attraverso la trasparenza, la qualità del servizio scolastico.

In esso è contenuto tutto ciò che la Scuola dell'Infanzia attua ed intende realizzare per la sua utenza secondo il proprio Progetto Educativo, in armonia con i principi della Costituzione, ai sensi delle disposizioni del D.P.R. n° 275/1999 (art. 3 e 8) e della legge n° 62/2000 ( art. unico, coma 4, lettera a) e D.M. 234 del 20.06.2000 applicativo del precedente art.8.

La scuola dell’Infanzia Maria Bambina è parrocchiale e paritaria, di ispirazione cristiana e affonda le proprie radici anche negli ideali e nei valori proposti, testimoniati e diffusi nel Vangelo.


La Scuola dell’Infanzia

La scuola dell’infanzia, statale e paritaria, si rivolge a tutte le bambine e i bambini dai tre ai sei anni di età ed è la risposta al loro diritto all’educazione e alla cura, in coerenza con i principi di pluralismo culturale ed istituzionale presenti nella Costituzione della Repubblica, nella Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e nei documenti dell’Unione Europea.

Essa si pone la finalità di promuovere nei bambini lo sviluppo dell’identità, dell’autonomia, della competenza e li avvia alla cittadinanza.

Consolidare l’identità significa vivere serenamente tutte le dimensioni del proprio io, stare bene, essere rassicurati nella molteplicità del proprio fare e sentire, sentirsi sicuri in un ambiente sociale allargato, imparare a conoscersi e ad essere riconosciuti come persona unica e irripetibile. Vuol dire sperimentare diversi ruoli e forme di identità: quelle di figlio, alunno, compagno, maschio o femmina, abitante di un territorio, membro di un gruppo, appartenente a una comunità sempre più ampia e plurale, caratterizzata da valori comuni, abitudini, linguaggi, riti, ruoli.

Sviluppare l’autonomia significa avere fiducia in sé e fidarsi degli altri; provare soddisfazione nel fare da sé e saper chiedere aiuto o poter esprimere insoddisfazione e frustrazione elaborando progressivamente risposte e strategie; esprimere sentimenti ed emozioni; partecipare alle decisioni esprimendo opinioni, imparando ad operare scelte e ad assumere comportamenti e atteggiamenti sempre più consapevoli.

Acquisire competenze significa giocare, muoversi, manipolare, curiosare, domandare, imparare a riflettere sull’esperienza attraverso l’esplorazione, l’osservazione e il confronto tra proprietà, quantità, caratteristiche, fatti; significa ascoltare, e comprendere, narrazioni e discorsi, raccontare e rievocare azioni ed esperienze e tradurle in tracce personali e condivise; essere in grado di descrivere, rappresentare e immaginare, “ripetere”, con simulazioni e giochi di ruolo, situazioni ed eventi con linguaggi diversi.

Vivere le prime esperienze di cittadinanza significa scoprire l’altro da sé e attribuire progressiva importanza agli altri e ai loro bisogni; rendersi sempre meglio conto della necessità di stabilire regole condivise; implica il primo esercizio del dialogo che è fondato sulla reciprocità dell’ascolto, l’attenzione al punto di vista dell’altro e alle diversità di genere, il primo riconoscimento di diritti e doveri uguali per tutti; significa porre le fondamenta di un comportamento eticamente orientato, rispettoso degli altri, dell’ambiente e della natura.

Tali finalità sono perseguite attraverso l’organizzazione di un ambiente di vita, di relazioni e di apprendimento di qualità, garantito dalla professionalità degli operatori e dal dialogo sociale ed educativo con le famiglie e con la comunità.

Dalle “Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione”


1. LA STORIA

L’Arcivescovo di Udine, mons. Antonio Anastasio Rossi, in visita pastorale nel 1911 a S. Giorgio di Nogaro, notò in questa parrocchia di quasi settemila anime la mancanza di qualsiasi istituzione impegnata a favore della gioventù. Il vescovo allora insisté con il parroco don Massimiliano Turco perché si trovasse il modo di iniziare al più presto, anche in un ambiente provvisorio, un’istituzione che provvedesse alla cura della gioventù femminile e dei bambini. Da parte sua assicurò un concreto interessamento per poterne affidare la direzione alle Suore della Carità.

La proposta venne subito accolta. L’arcivescovo offrì la somma di 500 lire. Altrettante il parroco e la famiglia Margreth. Alcune signore offrirono biancheria, mobili suppellettili e si imposero una retta annuale di finanziamento. Dopo due anni i preparativi essenziali erano giunti a conclusione.

Giovedì 8 maggio 1913 a Milano il parroco firmava la convenzione con le Suore di Carità. Meno di due settimane dopo, la sera del 20 maggio alle 21:07, dal diretto proveniente da Venezia, scesero alla stazione ferroviaria di San Giorgio di Nogaro suor Ester Moreschi, suor Rosa Zenoni e sorella Giacomina Carlesso, accompagnate dalla Superiora provinciale di Venezia suor Clementina Azzini. Quattro giorni dopo cominciarono la loro opera. Provvisoriamente la struttura fu offerta da una delle Patronesse, Adele Magro Susan, che cedette in affitto una parte della sua Villa Arianna in via Ronchi (lo stesso edificio che dal 1929 diverrà la Casa Canonica della parrocchia). Il nome, scelto dal Patronato, fu Istituto “Principessa Iolanda”, in omaggio alla figlia dodicenne del re Vittorio Emanuele III. Subito erano state aperte le iscrizioni ed il 24 maggio una trentina di bambini erano presenti all’Asilo (per il momento arredato di sole panchine); in poco tempo diventarono 60, poi 80.

Ben presto fu chiaro al parroco che la sistemazione, benché provvisoria, non era già sufficiente ad accogliere tutti i bambini , la soluzione venne dai coniugi Margreth, famiglia udinese ma proprietaria di molta terra a San Giorgio, che mise a disposizione dell’Istituto un grande appezzamento di terreno sul quale fece costruire il nuovo edificio per l’asilo. Il 7 marzo 1914 le suore entrarono nel nuovo fabbricato in grado di ospitare tutti i bambini.

Durante la Grande Guerra lo stabile crollò a causa di una grande esplosione dovuta ad un deposito di munizioni: l’esplosione fu di tale violenza da far crollare tutto l’edificio dell’Istituto Principessa Iolanda. Non erano passati nemmeno quattro anni dal completamento della sua costruzione.

Finalmente la guerra ebbe termine, le suore fecero presto ritorno, giungendo a San Giorgio il 19 gennaio 1919. Dell’edificio dell’Istituto Principessa Iolanda era rimasto solo un mucchio di rovine, perciò le suore furono ospitate provvisoriamente in un piccolo rustico, riparato alla meno peggio, di proprietà dei conti Vucetich in via Marittima. Dopo alcuni giorni aprirono l’Asilo, servendosi di due piccole stanze incapaci di accogliere tutti i bambini, tanto che le aule furono piuttosto il portico ed il cortile.

In aggiunta alla necessità di sovvenire alle condizioni di precarietà e indigenza di molta parte della popolazione, c’era da affrontare il problema della ricostruzione. Mons. Pasquale Margreth, assieme al parroco, riuscì ad ottenere con notevole sollecitudine dal ministero il rifacimento, con qualche modificazione, del fabbricato dell’asilo. I lavori incominciarono ai primi di agosto del 1919 e già entro la fine dell’anno le suore riuscirono ad entrare nel nuovo edificio.

Nel 1923, decimo anniversario della fondazione i bambini iscritti all’asilo infantile dell’Istituto “Principessa Iolanda” erano oltre 225.

Negli anni successivi l’Istituto consolidò la propria attività; nell’aprile del 1927 una delegazione del ministero dell’istruzione visitò minuziosamente l’asilo, con un esito pienamente favorevole. Gli iscritti all’asilo erano stati 216, un quarto dei quali accolti gratuitamente. L’anno successivo l’amministrazione dell’asilo istituì, in via sperimentale, un servizio di trasporto per i bambini delle frazioni. Lo “scuolabus” è costituito da una corriera trainata da cavallo. In un primo tempo vennero servite le frazioni di Villanova e Nogaro; successivamente il servizio si estese anche ai bambini di Zellina, Boscat e Pantanali. In occasione del Natale, sempre maggior risalto acquista il presepe realizzato in asilo, tanto che si rinuncia al corrispondente allestimento nella chiesa parrocchiale.

Nel 1930 vennero eseguiti lavori di manutenzione straordinaria dell’edificio, vennero inoltre costruiti i servizi igienici. La spesa complessiva fu di 26 mila lire. Sempre nell’intorno di questi anni giunse in dono all’asilo la grande giostra che ancora oggi fa bella mostra di sè al centro del cortile, massimo desiderio di intere generazioni di bambini a venire. La giostra venne successivamente arricchita con soppalco e pedana in legno realizzati da Giovanni Fabris, in segno d’affetto per le suore e l’asilo.

Lo scoppio della seconda guerra mondiale pose nuovamente l’asilo e le suore al servizio dei bisogni più essenziali. In quegli anni l’asilo fu soggetto a diversi bombardamenti aerei, a causa della sua vicinanza alla linea ferroviaria. Ciò nonostante divenne un punto di riferimento per tutti i poveri del paese e di coloro che erano in cerca di cibo e a volte di alloggio, e le suore si premuravano di procurare loro il necessario. Una famiglia indigente di sette persone venne ospitata per parecchio tempo prima di poter trovare un’altra sistemazione. La preoccupazione principale delle suore era trovare cibo sufficiente per tutte le necessità, considerato anche che i bambini presenti in asilo erano sempre in numero di 250-280. Ogni giorno venivano cucinati due pentoloni di minestra e veniva distribuito latte in polvere; venivano preparate anche le “formagge” con le patate e il latte in polvere, oppure venivano cucinate le rape grattugiate con un po’ di zucchero, in modo da ottenere una marmellata da mettere sul pane.

Al termine della guerra, la Pontificia Commissione di Assistenza aprì nell’Asilo per alcuni anni un Refettorio per la distribuzione dei pasti ai poveri ed ai disoccupati. La sua conduzione fu affidata alle suore, che preparavano giornalmente cento razioni di minestra.

I successivi anni della ricostruzione post bellica riguardarono anche le strutture l’Asilo, che avevano la necessità di essere ampliate. Tra il settembre del 1948 e l’aprile dell’anno seguente vennero costruite due nuove grandi aule ad ovest del fabbricato principale, mentre nel biennio 1952-53 il progetto fu completato con la realizzazione di una terza aula e di un locale per i servizi igienici in posizione di raccordo tra l’edificio preesistente e le nuove aule. Venne inoltre demolito il vecchio locale adibito a gabinetti. Tutto il nuovo complesso fu solennemente inaugurato il 21 novembre 1953 in occasione della celebrazione di due anniversari concomitanti: il quarantesimo di fondazione dell’Asilo ed il cinquantesimo di sacerdozio del parroco Enrico Da Ronco.

L’Asilo infantile, nel corso dei primi anni settanta, affrontò una crisi per le forti spinte alla laicizzazione della scuola materna, in un periodo in cui molti asili parrocchiali erano stati ceduti ai comuni o agli enti pubblici. Tuttavia, di fronte alla concreta prospettiva di perdere quel patrimonio di valori, di impegno e di identità che l’asilo delle suore ormai rappresentava per la maggior parte della comunità sangiorgina, sorse spontaneamente una mobilitazione a difesa della natura e della missione dell’Istituto Maria Bambina. Ci furono assemblee ed incontri che portarono nel 1975 alla costituzione di un’Associazione di laici e di genitori per la gestione della scuola materna che, pur rimanendo un’istituzione parrocchiale, veniva affidata ad un consiglio di durata triennale formato dal parroco, dalla direttrice della scuola e da cinque genitori eletti in assemblea plenaria da tutti i genitori degli iscritti. In continuità con lo spirito del 1913, lo statuto dell’Associazione affermava che “scopo della suola materna è quello di educare i bambini della zona, di favorirne la crescita fisica, intellettuale, sociale, morale e religiosa, facendo salvi i principi di una retta educazione umana e cristiana”.

L’Associazione ha retto l’Asilo per più di trent’anni, grazie all’appoggio e all’impegno di tante persone di buona volontà, con il sostegno dei contributi pubblici e privati e della inesausta disponibilità e dedizione delle suore. In questo periodo alcune insegnanti laiche, dipendenti della scuola, vanno ad affiancare le suore nella didattica. Gli spazi vengono ulteriormente ampliati mediante la costruzione di una nuova aula e di una palestra. Vengono ingranditi ed adeguati i servizi igienici, rinnovati gran parte dei serramenti e rammodernato tutto l’appartamento delle suore, compresa la vecchia aula della scuola di lavoro. Anche l’offerta educativa viene arricchita, con l’istituzione di una sezione pre-materna per bambini dai 18 mesi in poi, che trova collocazione attraverso un altro intervento di ampliamento dell’edificio.

Nel corso degli anni il quadro normativo di riferimento sull’associazionismo andava mutando. Lo statuto avrebbe dovuto essere modificato nella parte dedicata agli organi di governo e gestione dell’Associazione, con particolare riguardo alla loro formazione, che avrebbe dovuto avvenire esclusivamente in modalità elettiva. Non sarebbe stato possibile quindi assicurare la presenza di figure di riferimento come quella del parroco, della superiora o di altri, espressione dei valori fondanti l’esistenza stessa dell’Asilo. Era potenzialmente a rischio l’essenza del progetto originario che aveva connotato quasi cent’anni di impegno per la comunità. L’assunzione di responsabilità di fronte a questa novità non tardò ad arrivare. Nell’agosto 2006 l’assemblea dei genitori votò all’unanimità lo scioglimento dell’Associazione. La parrocchia assunse nuovamente in prima persona la conduzione della scuola materna “Maria Bambina”, con il supporto di un comitato di gestione dove manteneva la sua presenza una componente eletta dai genitori. Questa nuova fase si esprimeva in un rinnovato impegno nelle attività: vengono istituiti i servizi di pre e post accoglienza; viene costruita una nuova aula ed una sala insegnanti; e poi ancora il rifacimento della cucina e degli spazi esterni nel 2015. Dall’anno scolastico 2015-2016 viene attivata la sesta sezione.

Siamo oltre i 100 anni…

Dall’anno scolastico 2000/2001 la scuola è divenuta paritaria con il Decreto prot. 3088/183 del 05/06/2001

La scuola è associata alla FISM di Udine ( Associazione delle scuole Autonome dell’Infanzia).

2. CONTESTO TERRITORIALE (caratteristiche socio-culturali)

La scuola dell’Infanzia Maria Bambina  opera nel comune di San Giorgio di Nogaro  che dal punto di vista geografico è collocato nella bassa pianura friulana, vicino al mare. Data la sua posizione particolare di crocevia, gode di un esteso snodo autostradale e ferroviario che permettono il raggiungimento del porto e della zona industriale. San Giorgio di Nogaro ospita diverse industrie e questo comporta la presenza di una popolazione costituita da persone provenienti da diverse regioni italiane e paesi esteri ( sia europei che non), sono perciò presenti pluralità di usi, costumi e tradizioni che si mescolano nella Comunità.

L'edificio scolastico, situato in via Paolo Diacono 22, occupa una posizione centrale e di facile accesso per tutta la popolazione.

3. LE RISORSE

Risorse umane

Le risorse umane all'interno della scuola vengono organizzate al fine di soddisfare al meglio i bisogni dei bambini, rispondendo di volta in volta alle diverse esigenze che si vengono a creare.

Il legale rappresentante della scuola è don Igino Schiff.

Il personale attualmente in servizio è costituito da:

1 Coordinatrice

1 Segretaria

6 Docenti di scuola dell’Infanzia

4 educatrici per il Nido

2 suore con funzioni di supporto al progetto educativo

1 cuoca

1 aiuto cuoca

2 operatrici scolastiche

Personale coinvolto nell’ampliamento dell’offerta formativa:

1 insegnante a progetto per l’attività musicale

1 insegnante a progetto per l’attività di Pratica Psicomotoria

1 insegnante a progetto per l’attività di Archeologia

1 insegnante a progetto per l’attività di danza educativa

1 insegnante per il progetto di inglese


Le insegnanti sono in possesso dei previsti titoli per l'insegnamento nella scuola dell'Infanzia; partecipano a corsi di aggiornamento indetti dalla FISM e da altri Enti. I momenti di formazione comune che, uniti all' autoformazione, rendono il personale sempre più competente e preparato.

Risorse strutturali

L'edificio si struttura su un unico piano così suddiviso:

  • Ingresso
  • Segreteria/Direzione
  • Cucina
  • Servizi igienici per il personale
  • Atrio/area armadietti per l’accoglienza
  • 2 Blocchi di servizi igienici per i bambini
  • 6 Aule attrezzate con angoli gioco ed attività
  • Area adibita a sala da pranzo
  • Palestra
  • Area Nido: sala per attività e pranzo; spazio giochi ricreativi; angolo nanna
  • Bagni per il Nido
  • Magazzino
  • Dispensa
  • Lavanderia


Area esterna

Ampio giardino attrezzato con una parte dedicata al Nido.


Risorse finanziarie

La Scuola viene gestita con le seguenti risorse finanziarie:

*                Contributo delle famiglie

*                Contributo del Comune

*                Contributi della Regione e dello Stato

*                Contributi della Parrocchia

*                Contributi da volontari e da benefattori


Sicurezza

La scuola sviluppa la cultura della sicurezza attraverso la cura dell’ambiente di lavoro, l’attenzione nei confronti dei bambini e di tutti gli esterni che frequentano i locali che rispettano tutte le norme previste per legge (documentazioni presenti presso la Segreteria).

Le azioni messe in atto comportano:

  • Igiene adeguata nei locali
  • Norme antifumo (responsabile alla sorveglianza Cristina Vicenzino)
  • Attuazioni delle norme previste dalla legge 81/2008 per lavoratori ed esterni
  • Prove di evacuazione in collaborazione con la Protezione Civile
  • Attività atte al rispetto delle norme di sicurezza comuni (ed. stradale)
  • Il personale partecipa ai corsi di formazione sulle norme relative a: sicurezza, pronto soccorso, ex legge 155 (H.A.C.C.P.), prevenzione incendi.


4. ORGANIZZAZIONE

Composizione delle sezioni

La scuola accoglie oltre 100 bambini suddivisi in 5 sezioni di età omogenea. Pur strutturando le sezioni per età omogenea si sviluppano nell’arco della giornata diversi laboratori per età eterogenea. Ogni gruppo di bambini ha un’insegnante di riferimento che li accompagna, nel limite del possibile, dal loro ingresso alla scuola dell’infanzia fino al momento del passaggio alla scuola primaria.

Ogni insegnante della scuola conduce un diverso laboratorio in base a competenze e passioni personali, questo comporta un’osservazione sistematica dei bambini e una visione globale dei bisogno di ogni singolo individuo. I Collegi docenti diventano luogo privilegiato per scambi e confronti nell’intenzione prioritaria di dare concrete risposte ai bisogni educativi di ciascuno.

Iscrizioni

Alla scuola possono iscriversi tutti i bambini aventi diritto secondo le indicazioni della Circolare Ministeriale annualmente emanata per le iscrizioni alle scuole di ogni ordine e grado.

La domanda di prima iscrizione va presentata alla Segreteria, su apposito modulo, nel periodo gennaio  - febbraio dell’anno precedente l’inizio della frequenza.

Per i bambini già iscritti negli anni scolastici precedenti, le conferme di iscrizione vanno effettuate entro la fine del mese di febbraio di ciascun anno scolastico tramite i moduli predisposti.

La quota di iscrizione è comprensiva dell’assicurazione e di tutto il materiale necessario per le varie attività didattiche.

Per tutte le modalità di pagamento, le norme di frequenza ed eventuali problematiche si rimanda al Regolamento (vedi allegato).

Orario

L'orario giornaliero di funzionamento va dalle ore 8.00 alle ore 16.00 e, fatto salvo il benessere psicologico del bambino in accordo con le famiglie in necessità, si concede il prolungamento dell'orario che si estende dalle 7.30 alle 18.00. E' inoltre possibile un'uscita pomeridiana alle ore 12.45.

La scuola è operativa dal Lunedì al Venerdì.

Scansione della giornata

Dalle 7.30 alle 9.00 Accoglienza con attività di gioco libero, canti, letture;

dalle 9.00 alle 9,30 Incontro in salone per il Buongiorno, preghiera e la merenda;

dalle 9.30 alle 10.00 Attività di routine;

dalle 10.00 alle 11.30 Attività in sezione o laboratoriali;

dalle 11.30 alle 13.00 Attività di routine e pranzo;

dalle 12.45 alle 13.00 Prima uscita;

dalle 13.00 alle 13.45 Giochi liberi o organizzati;

dalle 13.30 alle 15.30 Riposo per i  Piccoli o attività in sezione per Medi e Grandi;

dalle 15.45 alle 16.00 Uscita

dalle 16.00 alle 18.00 Post-accoglienza con merenda, giochi liberi o strutturati, in attesa di mamma e papà.

dalle 16.00 alle 18.00 attività previste nell’ampliamento dell’offerta formativa.

Calendario scolastico

Si basa di norma sulle indicazioni del M.I.U.R. e della Regione Friuli Venezia Giulia e cerca, per quanto possibile, di rispondere alle necessità delle famiglie. Ogni anno la scuola si impegna, in caso di bisogno, ad ampliare il servizio nel mese di luglio.

Per l’anno scolastico 2019-2020 sono previste le seguenti chiusure:

  • DICEMBRE 2019 :  da lunedì 21 a martedì 31 – Vacanze di Natale
  • GENNAIO 2020 :   fino al 6 Gennaio compreso – Vacanze di Natale
  • FEBBRAIO 2020 :  24/25/26

Martedì 25 alle ore 14,30 Festa di Carnevale in asilo

  • APRILE 2020 : 3  - Santo Patrono; dal 9 al 14 compresi Vacanze di Pasqua
  • MAGGIO 2020: 1 Festa dei Lavoratori
  • GIUGNO 2020 : 1 Ponte – 2 Festa della Repubblica

La scuola prolungherà l'attività didattica fino al 21 luglio 2020


FESTE STABILITE

  • Festa dei nonni – in ottobre
  • Natale –  Dicembre Nido –  Dicembre Piccoli –  Dicembre Medi e Grandi Dicembre;
  • In febbraio festa di Carnevale
  • A giugno la Festa della famiglia

Servizi

Le merende e i pranzi vengono preparati in loco seguendo il menù che fa riferimento alle Linee guida elaborate dai servizi Igiene degli Alimenti e della Nutrizione delle Aziende per i servizi Sanitari della Regione Friuli Venezia Giulia. I prodotti vengono cucinati quotidianamente rispettando le caratteristiche della massima freschezza, della qualità, tenendo conto delle varietà e degli equilibri alimentari. In casi particolari, e solo su prescrizione medica, possono essere eseguite diete specifiche, senza alcun supplemento di costi per le famiglie.

La scuola ritiene che il momento del pranzo sia altamente educativo perché i bambini possono sviluppare un giusto rapporto con il cibo imparando a gestire la propria dieta e a operare scelte coscienti, superando la riluttanza verso cibi nuovi e condividendo questo momento con gli altri in modo gioioso.


5. DAL CURRICOLO ALLA PROGETTAZIONE EDUCATIVA E DIDATTICA (in allegato)

Il Curricolo è un percorso formativo con dei traguardi da raggiungere nel tempo, per la sua realizzazione la scuola tiene presente i bisogni formativi degli alunni, i tempi, gli spazi, le risorse umane, economiche e strutturali.

Gli insegnanti utilizzano i Traguardi per lo sviluppo delle competenze come piste culturali e didattiche da percorrere per finalizzare l’azione educativa che porta allo sviluppo integrale dell’alunno. Gli obiettivi di apprendimento sono strategici e indispensabili al fine di raggiungere i Traguardi per lo sviluppo delle competenze. Le docenti, mediante la progettazione didattica, traducono il Curricolo di scuola in “lavoro d’aula”, cioè in esperienze di apprendimento e scelte didattiche significative, elaborando le strategie più efficaci per i bambini.

La nostra scuola, nel triennio di frequenza, intende far raggiungere gli obiettivi contenuti nelle Indicazioni Nazionali 2012:

“Ogni campo di esperienza offre specifiche opportunità di apprendimento, ma contribuisce allo stesso tempo a realizzare i compiti di sviluppo pensati unitariamente per i bambini dai tre ai sei anni, in termini di identità (costruzione del sé, autostima, fiducia nei propri mezzi), di autonomia (rapporto sempre più consapevole con gli altri), di competenza (come elaborazione di conoscenze, abilità, atteggiamenti), di cittadinanza (come attenzione alle dimensioni etiche e sociali).

Al termine del percorso triennale della scuola dell’infanzia, è ragionevole attendersi che ogni bambino abbia sviluppato alcune competenze di base che strutturano la sua crescita personale.

1. Riconosce ed esprime le proprie emozioni, è consapevole di desideri e paure, avverte gli stati d’animo propri e altrui.
2. Ha un positivo rapporto con la propria corporeità, ha maturato una sufficiente fiducia in sé, è progressivamente consapevole delle proprie risorse e dei propri limiti, quando occorre sa chiedere aiuto.
3. Manifesta curiosità e voglia di sperimentare, interagisce con le cose, l’ambiente e le persone, percependone le reazioni ed i cambiamenti.
4. Condivide esperienze e giochi, utilizza materiali e risorse comuni, affronta gradualmente i conflitti e ha iniziato a riconoscere le regole del comportamento nei contesti privati e pubblici.
5. Ha sviluppato l’attitudine a porre e a porsi domande di senso su questioni etiche e morali.
6. Coglie diversi punti di vista, riflette e negozia significati, utilizza gli errori come fonte di conoscenza.
7. Sa raccontare, narrare, descrivere situazioni ed esperienze vissute, comunica e si esprime con una pluralità di linguaggi, utilizza con sempre maggiore proprietà la lingua italiana.
8. Dimostra prime abilità di tipo logico, inizia ad interiorizzare le coordinate spazio-temporali e ad orientarsi nel mondo dei simboli, delle rappresentazioni, dei media, delle tecnologie.
9. Rileva le caratteristiche principali di eventi, oggetti, situazioni, formula ipotesi, ricerca soluzioni a situazioni problematiche di vita quotidiana.
10. È attento alle consegne, si appassiona, porta a termine il lavoro, diventa consapevole dei processi realizzati e li documenta.
11. Si esprime in modo personale, con creatività e partecipazione, è sensibile alla pluralità di culture, lingue, esperienze.”

“La nostra scuola, nella sua visione cattolica, riconosce la PERSONA come DONO inestimabile di DIO, da Lui voluta e amata, e intende, con tutte le sue risorse a disposizione, collaborare al progetto di REALIZZAZIONE di SALVEZZA di ogni essere umano. Essa fonda il suo interesse educativo sui principi di una pedagogia attiva che si caratterizza per:

- il saper ascoltare;

- il comprendere il valore della vita come dono gratuito di Dio Padre e quindi vivere nel rispetto profondo di ogni essere umano e di tutto il Creato;

- l’ accettarsi così come si è, per cominciare a costruirsi una personalità equilibrata libera da paure ed insicurezze;

- l’ accogliere il sapere come fonte di arricchimento personale ed anche come bene prezioso da offrire alla comunità intera;

- il realizzare un’apertura solidale nei confronti di varie culture e orientamenti religiosi, pur conservando la propria fede e le proprie tradizioni.


Più in generale essa diviene luogo nel quale ogni bambino impara a CONOSCERE se stesso e gli altri attraverso l’ascolto di sé e degli altri; impara a conoscere le proprie emozioni ed i propri sentimenti ascoltandoli ed esprimendoli; riesce a fare esperienze cariche di significato e di messaggi educativi, libero di fare da sé e riuscendo a modulare, in modo armonico, la sua crescita. Di conseguenza il bambino diventa COSTRUTTORE del suo sapere e, nella collaborazione con gli altri, “IMPARA AD IMPARARE”.

La Scuola dell’Infanzia diventa scuola dove lo STAR BENE del BAMBINO cammina di pari passo allo STAR BENE dell’ INSEGNANTE che può mettere insieme la sua professionalità, la sua competenza, e la sua creatività unite nella vocazione. Essa è un luogo dove i bambini si avviano a percorrere insieme quella strada che, giorno dopo giorno, li aiuterà a diventare “grandi” e responsabili; una scuola che lascia spazio alla COMPRENSIONE più che al GIUDIZIO.”

Dal Progetto Educativo d’Istituto

La parola chiave del nostro Curricolo è “TEMPO”!

L’organizzazione degli spazi e il tempo disteso consentono ai bambini di vivere con serenità la propria giornata, di giocare, di esplorare, parlare, capire, sentirsi padrone di sé e delle attività che sperimenta e nelle quali si esercita.


La Progettazione varia annualmente per contenuti ed obiettivi specifici di apprendimento e viene esplicitata durante le assemblee con i genitori che si svolgono due volte all’anno, a settembre/ottobre e tra  gennaio/febbraio.

Per tutti è attuato in forma laboratoriale l’Insegnamento della Religione Cattolica (IRC) concordatario.

Sono presenti i laboratori di : inglese, friulano, attività motoria e creatività.

La rotazione nei laboratori segue un calendario settimanale.

Le attività vengono svolte con gruppi omogenei per età ed eterogenei per sezione di provenienza per la durata di 45-60 minuti circa.

Una insegnante è responsabile di ogni singolo laboratorio.

Ampliamento dell’Offerta Formativa

Ogni giorno a partire dalle ore 16.00 c’è la possibilità di partecipare a dei progetti proposti con l’intenzione di ampliare l’offerta formativa. Per l’anno scolastico 2019-2020 i progetti sono: Psicomotricità, Danza educativa, Musica, Laboratorio archeologico-scientifico e Inglese.


6. INCONTRO CON LE FAMIGLIE E ORGANI COLLEGIALI

Alcune occasioni di incontro  che sono particolarmente sentite e partecipate dalle famiglie:

*       Festa dei nonni

*       Recita di Natale realizzata dai bambini per i genitori

*       Spettacolo di carnevale organizzato dai genitori per i bambini

*       Festa di Carnevale con lotteria

*       Festa del papà e della mamma

*       Giornate di scuola aperta

*       Festa della famiglia


Inoltre, per creare un rapporto sereno e di qualità, basato sulla fiducia e la collaborazione reciproca, durante l’anno scolastico offriamo la possibilità di diversi incontri individuali rivolti alle singole famiglie (colloqui individuali)  e incontri con esperti su argomenti inerenti l’aspetto educativo.

Come previsto dalla normativa vigente  in materia (art.1, comma 4, lett. c, della legge62/2000)  la scuola prevede una democratica compartecipazione di tutti gli operatori attraverso gli Organi Collegiali che sono così strutturati:

  • COLLEGIO DEI DOCENTI * E' composto dal personale docente della scuola ed è presieduto dal coordinatore dell'attività didattica (nominato dall'Ente Gestore). Il collegio si insedia all'inizio dell'anno scolastico e si riunisce almeno una volta ogni due mesi.  Il coordinatore incarica, in ogni seduta, un segretario tra i docenti che provvede alla stesura del verbale.
  • ASSEMBLEA GENERALE DEI GENITORI** E' costituita dai  genitori delle bambine e dei bambini iscritti. La prima assemblea viene convocata, entro il mese di settembre, dal coordinatore della scuola, durante questa assemblea viene eletto , tra i genitori degli alunni iscritti e frequentanti, il proprio Presidente che dura in carica un anno. L'assemblea viene convocata di norma due volte in un anno o ogniqualvolta specifiche esigenze lo richiedono.
  • ASSEMBLEA DI SEZIONE DEI GENITORI E' formata dai genitori dei bambini di ciascuna sezione e designa due genitori (Rappresentanti) per il Consiglio di Intersezione. Essa è presieduta da almeno uno dei due genitori designati a far parte del Consiglio di Intersezione che collabora con la/le insegnante/i responsabile/i della sezione per questioni proposte dalla/e stessa/e. All'assemblea possono partecipare, con diritto di parola, il coordinatore e le insegnanti di sezione. Di ogni riunione viene redatto sintetico verbale.
  • CONSIGLIO DI INTERSEZIONE E' composto dai docenti in servizio nella scuola e da due genitori (Rappresentanti)  degli alunni per ogni sezione, scelti nelle rispettive assemblee, ed è presieduto dal coordinatore della scuola che lo convoca. Alle riunioni del Consiglio di Intersezione viene invitato il genitore designato dall'assemblea generale a far parte dell'organismo gestionale della scuola (Presidente dei genitori). Il consiglio si riunisce, di norma, ogni due mesi. Le funzioni di segretario vengono attribuite da uno dei docenti presenti che redigerà il verbale.
  • COLLEGIO DEI DOCENTI DI ZONA (COORDINAMENTO PEDAGOGICO-DIDATTICO) E' costituito dalle insegnanti in servizio tra le scuole che risultino collegate in rete nell'ambito territoriale di coordinamento pedagogico e didattico organizzati dalla FISM ed è presieduto da un referente di zona nominato dalle insegnanti della zona interessata. Il collegio si riunisce almeno tre volte all'anno allo scopo di definire e verificare le linee comuni della programmazione educativa e didattica e favorire lo scambio di esperienze tra scuole operanti nel territorio

*Compiti del Collegio Docenti:

  • Cura la programmazione dell’azione educativa e dell’attività didattica;
  • formula proposte all’Ente Gestore della scuola, per il tramite della coordinatrice, in ordine alla formazione e alla composizione delle sezioni, agli orari e all’organizzazione della scuola, tenendo conto delle normative vigenti e del regolamento interno
  • valuta periodicamente l’andamento complessivo dell’azione didattica per verificarne l’efficacia in rapporto agli obiettivi programmati
  • esamina casi di alunni che presentano particolari difficoltà di inserimento, allo scopo di individuare le  strategie più adeguate per una loro utile integrazione
  • d’intesa con gli altri Organi Collegiali e l’Ente Gestore predispone il POF che viene reso pubblico.

** Assemblea generale dei genitori

L’assemblea deve essere obbligatoriamente convocata anche quando lo richieda, per iscritto, almeno un terzo dei suoi componenti. La riunione risulta valida, in prima convocazione, se sono presenti la metà dei genitori; in seconda convocazione, un’ora dopo, qualsiasi sia il numero dei presenti.

7. CONTINUITA’ EDUCATIVO-DIDATTICA

Asilo Nido-Scuola dell’Infanzia-Scuola Primaria

La continuità è intesa come un percorso comune tra Nido, scuola dell’infanzia e scuola Primaria finalizzato a favorire il passaggio dei bambini e delle loro famiglie da un ciclo educativo al ciclo successivo, valorizzandoli come protagonisti e destinatari del progetto pedagogico di accoglienza e continuità.  Lo scopo è mantenere un filo conduttore coerente con il percorso precedente per permettere un cambiamento graduale in cui l’acquisizione e le esperienze compiute sono riconosciute come base su cui innestare le nuove esperienze.

Le competenze acquisite saranno valorizzate nel contesto educativo di arrivo perché a ogni realtà viene riconosciuta la pari dignità educativa pur nella diversità dei ruoli e delle funzioni.

I momenti del passaggio nei vari gradi sono supportati da momenti di collaborazione incrociata con le insegnanti delle relative scuole.


8. RAPPORTI CON IL TERRITORIO

La scuola, sentendosi parte integrante del tessuto sociale intreccia relazioni con le varie realtà territoriali. In primo luogo con la Parrocchia, partecipando e proponendo momenti di incontro durante le ricorrenze religiose.

Inoltre con

  • il Comune, con il quale ha stipulato una convenzione;
  • il Coordinamento Pedagogico di Rete delle scuole dell’Infanzia paritarie FISM del territorio: Carlino, Palazzolo dello Stella, Precenicco, Latisana, Latisanotta, Ronchis, Lignano e Porpetto;
  • con l’ASL, come utente supervisore delle disposizioni sanitarie alimentari.
  • Con l’Ambito di Latisana con cui è stato stipulato un Protocollo per i servizi socio-assistenziali;
  • con l’Istituto La Nostra famiglia, la Neuropsichiatria infantile di Latisana e il Gervasutta di Udine per i bambini portatori di handicap o con disagio.

9. APERTURA AL MONDO

Attraverso le relazioni con la FISM provinciale la scuola partecipa al Coordinamento Pedagogico e segue le indicazioni per restare fedele all’ispirazione cristiana che la contraddistingue. Partecipa anche ai corsi di aggiornamento proposti a livello provinciale.

La presenza di bambini di origine straniera consente inoltre un approccio interculturale nella esplorazione della realtà. La programmazione generale dell’attività educativa e didattica è sempre pensata in una prospettiva di conoscenza della realtà, non solo circostante, ma la più ampia possibile. Ci manteniamo aperti alle proposte esterne che riteniamo man mano interessanti ed adeguate per i nostri bambini ed in linea con il messaggio cristiano.

10. VALUTAZIONE

Valutazione alunni

Nella scuola dell'infanzia, coerentemente con il progetto culturale e pedagogico delle Indicazioni Nazionali la valutazione interpretata come un sistema aperto e dinamico precede, accompagna e segue i percorsi curricolari. Assume inoltre una preminente funzione formativa di accompagnamento dei processi di apprendimento. E' in atto un percorso continuo di ricerca per individuare e testare strumenti efficaci, utili ai fini della valutazione, dell'orientamento e della continuità tra i vari ordini di scuola.

Documentazione

Alla conclusione del percorso alla scuola dell’infanzia le insegnanti stenderanno un documento per il passaggio di informazioni alla scuola primaria atto a favorire l’inserimento e una prima conoscenza del bambino, ciò avviene dopo un’attenta osservazione, una rigorosa valutazione dei livelli di apprendimento e una specifica individuazione delle competenze raggiunte. Tale documentazione sarà consegnata ai genitori.

Valutazione POF

Verso il termine dell’anno scolastico il Collegio dei Docenti prima e il Consiglio di intersezione poi, valuteranno l’adeguatezza e l’effettivo successo formativo del P.O.F. Tale verifica diventa indispensabile per la stesura del P.O.F per l’anno scolastico successivo.

11. CONCLUSIONI

Il POF  è inteso come risorsa che la scuola offre allo scopo di agevolare il rapporto scuola-famiglia-territorio ponendosi come mezzo interlocutore tra tutte le componenti dell’istituzione quali alunni, docenti e genitori. Esso, inoltre, non è un documento rigido da seguire minuziosamente, bensì si configura come uno strumento pronto a convogliare in sé modifiche nel corso dell’anno con opportune verifiche idonee a cambiamenti e/o arricchimenti.

San Giorgio di Nogaro

La coordinatrice delle attività didattiche

Ketti Cecco

Il Legale Rappresentante

Don Igino Schiff